La Germania non uscirà mai dall'Euro, ha detto, perché la rivalutazione del nuovo Marco farebbe calare le esportazioni tedesche ed aumentare la disoccupazione tedesca.
Infatti la Germania, per aumentare il proprio saldo commerciale, attua internamente politiche di deflazione salariale che da un lato riducono i costi di manifattura, aumentando le esportazioni, e dall'altro comprimono i consumi e quindi limitano le importazioni; questo normalmente crea un calo della domanda interna tale da danneggiare l'economia nazionale nel suo complesso ma l'Euro, impedendo la rivalutazione della moneta (quella che colpiva regolarmente il Marco nell'era pre-Euro), fa sì che il calo o la stagnazione della domanda interna possa venire compensata dal forte aumento della domanda estera per cui, in Germania, continua a esserci abbastanza lavoro.
Ma se vengono venduti più beni tedeschi negli altri mercati e meno beni esteri in Germania ciò significa che gli altri producono di meno e vedono salire la disoccupazione.
L'Euro è lo strumento che permette alla Germania di esportare, oltre alle sue automobili, anche la sua disoccupazione: ecco la splendida sintesi creata da Ska Keller.
A noi che, ciascuno secondo le sue capacità, ci stiamo battendo per arrivare alla fine dell'Euro attraverso un processo democratico prima che ci si arrivi attraverso una catastrofe economica non mancano certamente solide argomentazioni pienamente fondate nella Scienza Economica: che imporre un'unione monetaria a paesi con economie disparate sia una pessima, dannosissima idea è affermato all'unisono dagli specialisti del settore, e non per principio di autorità ma con corredo di approfondite analisi e riscontri storici.
Ma per giungere per via democratica alla risoluzione del problema Euro questa superiorità nella dialettica di modalità, per così dire, accademica non basta. Una gran parte delle opinioni non si formano, vuoi per disabitudine delle persone ad un dibattito ragionato vuoi per censura del medesimo da parte dei media, in seguito ad informate deliberazioni ma in seguito all'esposizione a brevi ma efficaci frammenti che distillano alcuni punti, indipendentemente dalla loro fondatezza, in poche parole che possono essere scritte nei titoli e sottotitoli dei giornali, ripetute agevolmete dagli avventori dei bar e dai frequentatori di talk shows, espresse in forma di soundbyte di pochi secondi da riproporre centinaia di volte nei radio e telegiornali, essere twittate e ritwittate. L'ordigno fine-di-Euro, se la fine la si vuole ottenere attraverso la pressione della pubblica opinione, dovrà avere come componenti anche esemplari di questo particolare tipo di aforisma.
Ska Keller è una donna politica e quindi è abituata nel corso della sua attività ad usare e creare queste opinioni in forma di pillole. Ieri sera ne ha creata una che è un vero e proprio regalo per noi avversari dell'Euro. Una sintesi fulminante che esplicita anche quale sia il pericolo insito nella permanenza della moneta unica (uno spauracchio non guasta mai, nel dibattito in stile baristico) e che non necessita nemmeno di venir ripetuto migliaia di volte al fine di diventare verità. Veritiera, modestamente, lo nacque:
"L'Euro serve alla Germania per esportare da noi la sua disoccupazione"
P.S.: Io non sono un economista: ma di fronte alla crisi che stiamo vivendo ho sentito la necessità personale ed il dovere civico di comprendere i meccanismi che la causano per poter reagire nel modo migliore e anche perché la comprensione è il miglior antidoto allo sgomento ed alla disperazione. Pertanto mi sono messo a studiare e consiglio a tutti di fare lo stesso. Rimando chi dubitasse della breve e senz'altro incompleta descrizione che ho dato del meccanismo che consente alla Germania di esportare la sua disoccupazione al grandioso lavoro di divulgazione fatto nel suo blog dal Prof. Alberto Bagnai e in particolare ai post indicati nella lista di Istruzioni per l'uso, che danno solide e condivise basi per capire la crisi. Potrà giudicare da sé se ho detto bene o ho detto male.